Thursday, June 30, 2016

4 fatti fondamentali da sapere sul Kilt

Se dico Kilt dico Scozia, e viceversa: è indiscutibile che questo particolare capo di abbigliamento sia un simbolo, o il simbolo, della (quasi) nazione dell'Europa del Nord dove ogni autentica famiglia locale ne possiede almeno uno. Eppure, sapevate che lo sviluppo del Kilt moderno e la sua popolarità sono dovuti proprio ai sempre scomodi vicini degli Scozzesi, gli Inglesi? Ed è vero che al di sotto di un Kilt non si dovrebbe indossare nulla?

Entriamo nel mondo di questo pezzo di Scozia attraverso 4 punti:

1) Discende da un indumento molto più ingombrante: letteralmente, una coperta.
La Scozia è sempre stata una terra isolata ed estrema, tanto che i Romani non vollero disturbarsi a conquistarla, preferendo isolarla erigendo un muro (Donald Trump approves), e gli inglesi hanno sempre faticato nel comandarla.
All'interno della Scozia esiste poi una regione ancora più impervia, l'estremo nell'estremo: le Highlands, dove inizia la storia del Kilt. In origine questo era un esteso manto di lana che poteva in parte circondare la vita e in parte essere usato, ad esempio, come mantello o coperta. Risultava adatto al clima poco generoso per l'uomo delle "Terre Alte" e poteva essere di colore omogeneo o diversificato in trame note come "tartan scozzese".

Le Highlands (Fonte)


Nel 1720 poi, un imprenditore della contea inglese del Lancashire, Thomas Rowlinson, decise che fosse meglio cambiare l'abbigliamento dei boscaioli e minatori che la sua compagnia assumeva, con l'introduzione di un Kilt meno esteso, limitato a circondare la parte del corpo che va dalla vita alle ginocchia. L'invenzione, che alcuni storici ritengono tutt'oggi sia però anteriore all'arrivo di Rowlinson, ebbe grande successo: specialmente perchè il movimento del Romanticismo, che si stava sviluppando all'epoca, adottò il Kilt moderno di Rowlinson come simbolo della storia secolare delle affascinanti culture delle Highlands scozzesi, senza considerare che la sua introduzione fosse recente.

Se in un primo momento gli inglesi ne vietarono quindi l'utilizzo, fu poi proprio un altro inglese (e non uno qualunque) a rilanciarne il valore.

2) Il re inglese che si presentò in Kilt
Nel 1822, Re Giorgio IV, su consiglio del baronetto Sir Walter Scott, visitò la Scozia e dimostrò interesse per la cultura locale anche indossando egli stesso l'ormai famoso capo di abbigliamento. Un'idea simile l'avrebbe avuta in seguito anche la più famosa Regina Vittoria, vestendo con il Kilt i suoi stessi figli, in alcune occasioni. Sebbene il processo di pacificazione tra l'indomabile Scozia e l'Inghilterra avrebbe richiesto ancora molto tempo, l'approvazione della monarchia inglese fu, paradossalmente, la spinta decisiva all'adozione del Kilt come simbolo della cultura scozzese.
Così nel diciannovesimo secolo il suo utilizzo tornò in auge, specialmente nelle occasioni formali.

Vignetta inglese satirica sul dilemma del "Vero scozzese"
3) Il dilemma del "True Scotsman"
Un vero scozzese, secondo la connotazione ironica del termine, dovrebbe indossare il Kilt senza mutande o simili. Si tratta di una leggenda metropolitana o è davvero ciò che imporrebbe la tradizione?

Semplice: non esiste una risposta univoca.
I soldati scozzesi, gli unici che potevano indossare il Kilt nel '700 (il periodo in cui la monarchia lo vietò alla gente comune), erano soliti non portare niente al di sotto di esso, ma con il passare del tempo la norma perse di importanza, tanto che alcuni sergenti iniziarono a fare utilizzo di specchi per assicurarsi che i loro sottoposti si vestissero in modo consono.

True Scotsman? (Fonte)
Anche oggi le opinioni divergono: tra i famosi scozzesi, Andy Murray, il tennista, ammette di non essere un "True Scotsman", mentre chi ha seguito la Formula1 negli ultimi anni forse ricorderà un certo pilota di nome David Coulthard, scozzese che invece è favorevole alla tradizione del "niente sotto il Kilt". Come lui evidentemente anche un soldato scozzese che nel 1997 attirò l'attenzione della stampa quando partecipò a una cerimonia militare a Hong Kong, in una giornata di forte vento...

Per quanto mi riguarda, comunque, quando andrò in Scozia e troverò un uomo vestito in Kilt, non mi interesserà controllare. :)

4) Il Kilt ha rappresentato il punto di inversione nel tradizionale utilizzo della gonna.
In che senso? 
Un tempo la gonna, o degli abiti che ne ricordavano molto la forma, erano un abito anche maschile: pensiamo per esempio ai Romani, che non comprendevano i "calzoni" (=pantaloni) dei barbari del Nord, tra cui c'erano anche i Caledoni, antenati degli Scozzesi. Eppure oggi, proprio i discendenti di chi usò per primo i pantaloni sono fieri di sfoggiare il Kilt, mentre nel resto d'Europa un uomo che si veste con la gonna, nel migliore dei casi, viene guardato storto.

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