Friday, August 26, 2016

Tre (inattese) curiosità sui pinguini

Cos'ha in comune un pinguino di Adelia con un delfino, un koala o un cane? Non dove vivono, non cosa mangiano, non come appaiono o quanto vivono, ma forse la simpatia e la tenerezza che a molti suscitano questi animali.
A consacrare i pinguini ai primi posti di un'immaginaria scala di "adorabilità" ci ha pensato ad esempio il film Happy Feet, ma esplorare il lato nascosto di questa famiglia di uccelli è senz'altro più imprevedibile: di adorabile, spesso, vedremo che i pinguini (in questo articolo mi riferirò a quelli di Adelia) hanno solo la sfacciataggine di cui Madre Natura li ha dotati.

Tuffo di gruppo dei Pinguini di Adelia (Fonte)
1) "Buttati, che è morbido!" (cit.)  
Vivere e spostarsi in grandi gruppi non fa dei pinguini degli animali per forza altruisti: quando si devono tuffare in acqua, i Pinguini di Adelia devono guardarsi bene dai predatori come le foche leopardo.

Tuffarsi in grandi numeri in un breve intervallo di tempo è sicuramente meglio che non "diluirsi", facilitando così il compito dei carnivori, ma non è l'unica nè la più originale delle tattiche per aumentare le proprie chance di sopravvivenza.

Infatti, è noto che alcuni pinguini fintano il salto, ingannando i loro compagni che invece si tuffano per davvero, per poi controllare se in acqua ci sono foche e, nel caso, rinunciare al salto. In altri casi i pinguini spingono fisicamente alcuni compagni nel mare, con lo stesso scopo: questo egoismo diametralmente opposto all'altruismo di molti altri animali, è comunque un frutto della selezione naturale.
Nessuno viene con me? (Fonte)
2) Cosa non si farebbe per un sasso? 
L'Antartide non è solo ghiaccio, ed anzi sono proprio i litorali rocciosi i migliori per deporre e covare uova, un compito che nel mondo dei pinguini di Adelia tocca al maschio.

Circondare il proprio uovo di pietre, magari in un litorale in discesa, è spesso necessario per stabilizzarlo ed impedirne ad esempio il rotolamento e il danneggiamento, e così i sassi diventano un bene per cui i pinguini non solo rubano e combattono, ma perfino si prostituiscono.

Le femmine di alcuni branchi sono state ad esempio osservate intrattenere rapporti sessuali con maschi diversi da quello che stava covando il loro uovo: una situazione win-win in inglese, dove la femmina guadagna, in cambio, una pietra da portare al nido in litorali magari scarsi di questa risorsa, e il maschio ottiene la possibilità che, se la femmina è fertile, il prossimo figlio sia suo e i suoi geni trasmessi con successo. Anche se, tecnicamente, questo sarà un figlio di pu...ok.

"Amore, dovrò stare via per un po', niente di che..." (Fonte)
3) "Meglio che non lo dica in giro..."
Deve essere quello che pensò George Murray Levick, naturalista britannico che in madrepatria non riportò le osservazioni, al tempo scandalose, circa le abitudini sessuali dei pinguini di Adelia.

La monogamia dei pinguini non esclude che talvolta alcuni esemplari maschi intrattengano rapporti con femmine morte o con violenza ai limiti di quello che noi chiameremmo stupro.
Un altro estremo poteva essere l'uccisione dei pulcini da parte dei maschi adulti, specialmente se non figli propri, allo stesso spietato modo di come fanno, tra gli altri, i leoni, parecchie migliaia di chilometri oltre le coste Antartiche.

In questi, come negli altri casi sopra citati, si tratta di atti probabilmente privi dell'intento di danneggiare il proprio compagno: più "giustificabili" rispetto a quando gli stessi avvengono tra uomini (si volesse parlare, ma questo non è il momento, di etica degli animali). Ma comunque li si consideri, piaccia o no, sono integranti anche questi del mondo dei nostri amici pennuti dell'estremo Sud del mondo.

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