Fiji

Sono le più gettonate dalle agenzie di viaggi, sono presentate come le isole tropicali per eccellenza e sono la meta ideale per tantissime persone che vorrebbero rifarsi una vita: ma le Isole Fiji non sono solo spiagge di sabbia bianca, sole e barriere coralline.
La Repubblica delle Fiji (Matanitu Tugalala o Viti nella lingua locale), il più popoloso stato della Melanesia, è anche composta da un collage di popoli e culture, da un ambiente straordinario e da una storia travagliata e affascinante.

Bandiera della Repubblica
Bandiera delle Isole Fiji 
Popolazione: 860mila circa
Capitale: Suva (90mila abitanti)
Macroregione: Melanesia
Status politico: Repubblica parlamentare (sottoposta, in particolare dopo il colpo di stato del 2006, al controllo dell'esercito)


                                Storia delle Isole Fiji
Le Isole Fiji sono state l'unico arcipelago dell'Oceania ad essere stato abitato, contemporaneamente e fin dall'antichità, da popolazioni appartenenti a due gruppi etnici distinti.
Attorno al 2500 a.C., infatti, approdarono sulle coste delle Fiji popolazioni polinesiane di navigatori provenienti dalle Samoa e dalle Tonga, e furono seguite, poco tempo dopo, da popolazioni melanesiane provenienti dalle Isole Salomone e Vanuatu.
I Lapita, così si chiamavano le popolazioni polinesiane, erano abili nell'arte della navigazione (avevano colonizzato metà dell'Oceania), ed erano fisicamente mulatti e snelli.

   Reperto Lapita, II millenio a.C.
Reperto Lapita, II millenio a.C.
I popoli della Melanesia, invece, erano meno avanzati dei Lapita e più legati alla coltivazione della terra, tanto che al loro arrivo vennero cacciati nell'entroterra selvaggio delle isole.
Col passare del tempo, tuttavia, i Melanesiani divennero più numerosi e, a seguito di continui secoli di scontri tra i villaggi, cacciarono la maggior parte dei Lapita e divennero l'etnia dominante delle Isole Fiji.

Nativo isolano
Nativo isolano
Il primo europeo che sappiamo essere approdato alle Fiji fu il navigatore olandese Abel Tasman, che stava cercando, tuttavia, l'Australia.
Al suo arrivo, nel 1643, le popolazioni delle Fiji  praticavano regolarmente il cannibalismo: la fama delle Fiji come "Isole dei mangia-uomini" si diffuse velocemente attraverso i mari, e fino all'800 gli europei si tennero alla larga dalle loro coste.
Dal XIX secolo, balenieri, marinai e missionari iniziarono ad approdare sulle coste delle isole, spesso indebolite dalle guerre tribali.
La corona inglese ufficializzò il possesso delle isole come colonia nel 1874, e da quest'epoca le Fiji iniziarono a riempirsi di piantagioni di canne da zucchero, chiese protestanti e indiani deportati per lavorare la terra.

Nel frattempo, la tradizione del cannibalismo fu progressivamente abbandonata.

Il ventesimo secolo non portò, almeno all'inizio, particolari sconvolgimenti alle isole, che rimasero isolate dai venti di guerra e, infine, ottennero l'indipendenza nel 1970.

Dall'anno dell'indipendenza ad oggi, le Fiji hanno intrapreso un difficile cammino, tutt'ora in corso, verso la stabilità politica e la democratizzazione. L'ultimo colpo di stato, un evento ormai consono a Fiji, è avvenuto nel 2006 ed è stato guidato dal commodoro Frank Bainimarama.

Mappa delle isole
Mappa dell'arcipelago
                            Geografia & ambiente di Fiji 
L'entroterra di Vanua Levu, la seconda isola dell'arcipelago
L'entroterra di Vanua Levu, la seconda isola dell'arcipelago
La Repubblica delle Fiji, situata nel Pacifico centro-meridionale, consiste in un totale di 322 isole e 522 scogli. Le isole maggiori sono Viti Levu e Vanua Levu, che da sole rappresentano tre quarti della superficie totale. Su Viti Levu, il cui entroterra è collinare e selvaggio, è situata la capitale Suva.
Altre zone interessanti di Viti Levu sono, ad esempio, le Dune di Sigatoka, le savane della zona occidentale e le foreste della zona orientale.
Caso particolare è rappresentato dall'isola di Rotuma, che si trova diverse centinaia di chilometri a nord rispetto al resto dell'arcipelago, ed è dunque isolata geograficamente e culturalmente dal resto delle Fiji.

Loricheto delle Fiji  
     Phigys Solitarius,
     l'uccello nazionale 

delle isole Fiji
Il clima delle isole è tropicale marino, con livelli di umidità piuttosto elevati (soprattutto nella stagione umida che dura da aprile a novembre) e temperature stabili attorno ai 27-28 gradi.

Le piogge, che spesso si concentrano in temibili ma brevi acquazzoni, hanno contribuito a rendere particolarmente lussureggiante la vegetazione dell'arcipelago.
Vokai, Fiji  
Esemplare maschio di vokai
Infine, le isole vengono colpite, circa una volta ogni anno, da tifoni tropicali formatisi nell'area di Tonga o delle isole Cook.
Tra le specie endemiche di terra più tipiche delle isole si annoverano numerosi uccelli, e anche alcune specie di rettili, come la Brachylophus fasciatus, in lingua locale vokai, un'iguana che abita le foreste delle isole sud-orientali.

Lungo le coste di Fiji, inoltre, trovano casa alcuni dei più spettacolari coralli della Terra: la cosiddetta Coral coast, a sud di Viti Levu, nonostante le numerose sfide ambientali che deve affrontare, rimane uno degli ecosistemi marini più stupefacenti del mondo.

Coralli, Fiji
Coralli, isola di Viti Levu
Uccello Fregata, Fiji
La Fregata, 
diffusissima in Oceania

                                       La capitale: Suva
Suva, 90mila abitanti, è la più grande città dell'Oceania, escludendo i centri australiani e neozelandesi.
La città è anche tra le più visitate e vivaci del continente oceaniano: vi hanno sede, tra le altre cose, il Museo nazionale delle Figi, i giardini botanici più grandi del Pacifico e l'Università del Pacifico del Sud.
Altre città piuttosto importanti sono Nadi, Lautoka e Sigatoka, anch'esse situate su Viti Levu. In particolare, Lautoka è importante per la produzione di canna da zucchero e per la lavorazione dei prodotti agricoli.

                           Cultura & Società delle Isole Fiji
Il panorama culturale delle isole è molto vivace, grazie anche alla composizione etnica, che vede un 55 % di Fijiani, popolo tipicamente melanesiano, e un 37 % di indiani, discendenti dagli schiavi che gli inglesi importarono per lavorare nelle piantagioni. Il restante 8 % è composto da abitanti di discendenza mista, europei, o immigrati da altre isole Polinesiane.
Questa "macedonia", oltre a rappresentare una grande ricchezza culturale, è anche una sfida, a causa delle tensioni che spesso si registrano, in particolare nell'isola di Viti Levu, tra le due etnie maggiori.

La diversità etnica si riflette anche nella composizione religiosa: a Fiji si possono trovare chiese protestanti e cattoliche come moschee, templi Hindu e sinagoghe, ma le tensioni dal punto di vista religioso sono in genere minori di quelle etniche.
Nel 2011, la ripartizione religiosa era censita così:
Cristianesimo: 64,5 % (di cui metà metodisti)
Induismo: 27,9 %
Musulmani: 6,3 %
Altre religioni (Sikh, Baha'i, Buddhisti) o nessun culto: 1,3 %

Chiesa cattolica, Levuka
Chiesa cattolica, Levuka
Tempio Hindu nella città di Nadi
Tempio Hindu nella città di Nadi
Le lingue ufficiali sono invece il Fijiano, una delle più antiche lingue melanesiane, l'inglese e l'Hindi Fijiano, un dialetto della lingua Hindi che si è sviluppato alle Fiji nel secolo scorso.

La musica e la cucina delle isole solo un mosaico di tradizioni melanesiane, polinesiane, europee e asiatiche.
Diffusissima, come nel resto dell'Oceania, è la kava, una bevanda ottenuta dalla radici delle palme da cocco e la cui preparazione avviene da secoli con le stesse tecniche.
Un uso molto particolare degli abitanti delle isole Fiji è l'accoglienza degli stranieri all'aeroporto con le canzoni tradizionali, dai ritmi tipicamente festosi.

Gli sport preferiti dai Fijiani, tendenzialmente, sono il cricket e il rugby, entrambi retaggio del periodo coloniale inglese, ma anche il Va'a, ovvero il canottaggio in mare, è cresciuto molto in fatto di popolarità.

Baia di Natawa, Isole Fiji orientali
Baia di Natawa, Isole Fiji orientali


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